In questo periodo finisce la produzione di melanzane di stagione (
) e qui nei mercati è uso vendere le melanzanine piccoline che non riusciranno a compiere il regolare sviluppo a causa dell'incalzare dell'inverno.
"'I milincianeddi" , tenerissime, si prestano ad una preparazione tipica della mia città: si praticano tre tagli in verticale, delle fessure ad intervalli regolari lungo il diametro dell'ortaggio.
Si preparano tutti gli ingredienti: un misto di sale e pepe che deve virare più sul grigio che sul bianco, caciocavallo stagionato tagliato in piccoli spicchietti, aglio tagliato nello stesso modo (come dei piccoli cunei: un lato più largo che digrada e si assottiglia in modo da agevolare l'ingresso nella feritoia), foglie di menta in abbondanza.
Si procede mettendo in ogni fessura un bel pizzico di sale e pepe, un pezzetto di caciocavallo, l'aglio e poi si tappa con foglie di menta.
Rispettare la sequenza perche se il formaggio è messo per ultimo potrebbe fuoriuscire durante la cottura, attaccandosi sul fondo e rischiando "l'appiglio"
Finita l'operazione per tutti i tagli di tutte le melanzanine, si passa alla cottura.
Si prepara un soffritto di cipolla e vi si insaporisce del sugo di pomodoro.
Qualcuno ancora oggi soffrigge le melanzane con olio d'oliva in padella prima di calarle nel sugo; io salto questo passaggio e le immergo direttamente nel sugo, rendendole più digeribili, leggere e velocizzando il lavoro.
Chiudo la pentola e mando in pressione a fuoco basso, con uno spargifiamme perche non si attacchi tutto sul fondo.
In pentola scoperta cuociono una mezz'ora, o comunque finché la forchetta si infilza con facilità.
Tocca poi pulire gli schizzi però ( e non dite che non vi avevo avvertito poi
)!
Si possono usare anche delle melanzane di medie dimensioni, importante è che siano tenerissime.
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