postato da Happy fairy
ZAFFERANO
Crocus sativus
Famiglia: Iridacee
La pianta che dà sollievo ai nostri sensi, che colora le nostre pietanze e ci vizia col suo profumo e il suo sapore: lo Zafferano.
à? originario dell' Asia Minore. Fin dall' antichità fu usato come tintura, cura farmacologica, cosmetico e nella gastronomia. Il Papiro Egiziano di Ebers del 1550 a.C. conferma che le sue proprietà erano già note alla popolazione del Nilo. Il fiore dello Zafferano fu noto anche ai Greci, tanto che lo raffigurarono nelle Pareti del palazzo di Cnosso. Fino al Medioevo tale pianta prese il nome di Croco (dal greco "Krokos"). Il medico Ippocrate indica tale pianta valida contro i reumatismi, la gotta e il mal di denti. In cucina sono divenute famose le ricette di Apicio per le salse da accompagnare col pesce. Gli Arabi diffusero la pianta di Croco in Spagna (che ne rimane tutt'oggi la maggior produttrice) e furono loro a cambiare il nome da Croco a Zafferano. La parola deriva dal Persiano SAHAFARAN, da ASFAR (= giallo), tradotto nell'Arabo ZA'FARAN زَعْفَران e quindi nello spagnolo AZAFRAN; il giallo è riferito al colore assunto dagli stimmi dopo la cottura. Nel XIII secolo in Italia la pianta assunse molta importanza per l'impiego che ebbe come tintura per panni di lino, seta, lana e anche nella pittura - si ricorda a tal proposito Pietro Vannucci detto il Perugino che utilizzava la tintura dei pistilli dello zafferano per le sue tele e i suoi affreschi. Il fatto che lo Zafferano sia stato coltivato nel territorio pievese al tempo di Pietro Vannucci (Il Perugino, 1450 ca. - 1523), che lo usò con tutta probabilità nella sua tavolozza, induce a stabilire un collegamento tra l'incentivazione della produzione di questa pianta e la valorizzazione del Palio dei Terzieri, evento di grande richiamo ambientato al tempo del Maestro Pievese e quindi nel Rinascimento. Anche dopo il Medioevo si continuò a far uso dello Zafferano come cura farmacologica.
Nella mitologia greca la nascita di tale pianta à attribuita all'amore di Croco per la ninfa Smilace. Gli dei erano contrari a tale amore e allora lui fu trasformato nella pianta dello zafferano e lei in quella del tasso. Sempre nella mitologia greca Ermes, consigliere degli innamorati, utilizzava lo zafferano come spezia afrodisiaca.
Di una cosa possiamo essere certi comunque , che la spezia oggi usata nella nostra cucina à la stessa che antichi egizi, romani o greci assaporavano e utilizzavano per la preparazione di pietanze, cosmetici, rimedi medicinali, tinture di tessuti ecc.
Il Cantico dei Cantici lo enumera tra le erbe aromatiche dei giardini, insieme al nardo, al cinnamono ed alla cannella, fama che ha mantenuto fino ai nostri giorni. Nà furono mai dimenticate le sue virtù terapeutiche:"Confortare crocus dicitur fortificando/membraque defecta confortat hepas reparando" - "Allieta, cioà, conforta, rafforza le membra e risana il fegato", lo afferma la Scuola Salernitana.
E' una pianta erbacea perenne con bulbo sferico, dal quale porta una guaina di fogli membranose, bianche, piccole, che ne contengono altre lineari verdi: i fiori, violetti, nascono tra le foglie e sono muniti di tre stami e di uno stilo con tre lunghi stimmi di colore rosso - arancione; i frutti sono a capsula triloculare, contenente numerosi semi.
Ha odore gradevole, molto forte sapore aromatico e amaro e conserva il suo odore caratteristico e le sue proprietà terapeutiche se ben trattato e tenuto in vasi chiusi, ben difeso dall'umidità .
La polvere che si trova in commercio à molto spesso adulterata, per cui à sempre preferibile acquistare gli stimmi, che si presentano sotto forma di fili.
Impieghi
L'infuso, preparato con 2 gr. di stimmi per ogni litro di acqua bollente, trova utile applicazione come antispamodico. Preparato con 2 gr di fili di Zafferano, 10 gr. di passiflora, 2 gr. di valeriana in un litro di acqua bollente, ne risulterà una gradevole tisana, da addolcire e aromatizzare, al momento di berla calda, lontano dai pasti. Presa la sera prima di coricarsi, à un efficace rimedio contro l'insonnia.
La tintura, viene utilizzata per il mal di denti.
A scopo antispasmodico, si aggiungono fili di zafferano ai cataplasmi di farina di lino, applicati ogni qualvolta vi sia un dolore da lenire o da eliminare.
Non bisogna tuttavia abusare dei rimedi e dei preparati a base di Zafferano, perchà in dosi elevate possono risultare tossici.