Nel ricettario c'è un'altra ricetta definita "napoletana" ....questa è un po' diversa e, secondo me, più ....antica.
Altra variante:
rispetto alla ricetta tradizionale, ad Airola non ho mai visto usare l'uva passa....a meno che non fosse la vigilia di Natale e solo da qualcuno, perchè fra tutti gli ingredienti, l'uva passa non veniva prodotta....niente uve pregiate (solo altissimi filari lungo i confini dei poderi, perchè il terreno era a colture di ortaggi, foraggi, cereali etc.).
Voi mi direte...e i pinoli?
Sulle colline c'erano in ordine sparso alcuni pini giganteschi e i bambini provvedevano alla bisogna


PER L’IMPASTO
400 g di farina 00
mezzo bicchiere scarso di evo (misura bicchiere da vino)
4g di LIEVITO MADRE in polvere ANTICO MOLINO ROSSO* (la mia polverina magica)
ma si può usare mezzo cubetto di lievito di birra
sale ed acqua tiepida qb per un impasto della consistenza di quello per pizza
*Il lievito non va sciolto in acqua, ma mescolato alla farina prima di versare l’acqua
PER LA FARCITURA
Un bel cespo grande di scarola liscia o 2 più piccoli
Olio evo, aglio, capperi, filetti di acciuga (io ho usato pasta d’acciughe….di una marca che poi vi dico….economica e molto buona), pinoli, olive nere denocciolate il tutto in quantità ad occhiometro….facendovi guidare dal buonsenso e dai vostri gusti. NON ho messo l’uva passa
che mia mamma non usava e perciò a me non piace….ma andrebbe messa. Si può aggiungere anche peperoncino.
PROCEDIMENTO
Ho impastato ieri sera e ho messo il contenitore in frigo, poi stamattina l’ho tenuto fuori un paio di ore.
Intanto ho sbollentato le scarole e le ho ripassate in un fondo di evo, aglio rosolato e tolto, e acciughe (tenete il fuoco basso), aggiungendo verso la fine i capperi dissalati, i pinoli e ….le olive (avrei dovuto….ma le ho dimenticate…perciò non le vedete nella foto del ripieno).
Stendere due sfoglie, spennellare con evo quella di su, bucherellarla e cuocere a 200° per circa 40 minuti statico



Le olive che ho dimenticato, le ho mangiate con la pizza




Mangiare fredda o tiepida