Tallutzas de coxia (coscia)

[silvia]

da L'Agora ..... "" Tallutzas de coxia (coscia)

Prodotto regionale

Tallutzas, antica pasta che si confeziona in 4 comuni della Marmilla (Siddi, Gonnosnò, Baratili e Pompu) e che tradizionalmente veniva fatta con i resti dell' impasto del "coccoi": si formavano delle palline e si schiacciavano sulle cosce (tallutzas de coxia).

E' stato difficile trovare le dosi...il massimo che ho trovato lo trascrivo qui di seguito....e qui c'è una sola che avrà il coraggio di provare ....ma non vi dico il nome neanche sotto tortura

Impasto di farina di grano duro e semola (in ragione del 10/20%), acqua e sale
Lavorare a lungo l'impasto, poi tagliare piccole porzioni ed appallottolarle, poi schiacciarle con il palmo della mano
(io ho uno schiacciacarne in acciaio, senza punte e rotondo )
su una superficie ruvida e cosparsa di farina. Poi fare asciugare.
Le tallutzas hanno un diametro di 4/6 cm e uno spessore di 3/4 mm.

PROBLEMA: quanto devono pesare le pallottoline?
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Dunque dunque, visto che anche se è sabato è comunqu un "festivo" ho anticipato la prova Tallutzas...
ovviamente non sono quelle reclamizzate nelle terre in cui ancora si fa questa tradizionale pasta...ma sicuramente ci siamo andate vicine..
Ingr:
300 gr. di rimacinato
150 gr. acqua tiepida
un pizzino di sale

Procedimento:
Impastare per bene la pasta fino a renderla morbida ed elastica.
La pezzatura delle palline l'ho provata sia da 1 gr. che da 2...pesata la prima le altre vengono da se...

Ho provato subito a far strisciare la pallina con la mano, su uno stuoino posato sulla mia coscia, e devo dire che si riesce a formare comunque una specie di nuvoletta...ma non essendoci avvezza, ho continuato sulla spianatoia, strisciando li la mia pallina , a cui ho dato un forma un poco allungata...lo spessore, più sottile non mi sono cimentata, è di circa un mm o due...,meno che per le orecchiette..

Sono ancora un poco perplessa perchè vista sottigliezza, quasi trasparente di quelle della foto (foto di Giulia Moi) è mio diritto dubitare,visto che ci ho provato, che siano state fatte a mano libera...anche se sicuramente una lungaaaaaaaaaaaaaaaaa pratica potrebbe forse...ma "strusciata a mano" per quanto elastica sia la pasta, si strappa ( ho provato)
sono stata tentata di farne qualcuna, passando un poco di impasto nella nonna papera e ricavare quindi con il coppapasta a goccia, delle foglie sottilissime,in questo modo sarebbero sicuramente uguali...e non ci si sarebbe accorte della differenza ... ma non è nelle mie corde ...pasta fatta a mano doveva essere e lo è...

Per la cottura e la degustazione, rimando a lunedi, quando ci sarà la Perlina e vi dirò...










Nota: con la faticaccia che si fa e il tempo che si si mette..mi sembra giusto rimanga patrimonio delle tradizioni in loco...

[anna]

Sei unica e pure la più coraggiosa!!!!
Bravissima..... come sempre

[padellina]

Silvia sei bravissima, che lavorone!!!!!!!!!!!!!

[Cristina]

Mitica Silvia!!! troppo forte!!!! Mi dispiace però che tu abbia fatto sta faticaccia... potevi bluffare e ce lo dicevi in un orecchio... sarebbe rimasto inter nos

[missjkill]

miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii......................sembrano le pringles........che voglia...Silvietta....ma se tu non sperimenti non sei contenta.... ..bravaaa

[rosaria]

Silvia, non avevo dubbi che le avreste fatte! Io dico che vanno benissimo fatte così, perchè SONO artigianali.
La storia del prodotto (recupero di un avanzo di pasta) mi fa pensare ad una fattura rapida e non omogenea...come la tua.
Fra le paste casalinghe della cultura italica....anche quella più antica, se sono di recupero di avanzi, sono presenti tanti esempi i tal senso, quelli che gli storici chiamano "modelli ricostruttivi di riferimento".
In genere, fatte con quello impasto, venivano usate con i legumi (ti ricordi le lagane con i ceci?) e magari di qualità mista (le paste maritate/le paste ammiscate)
Ora non ti resta che pensare ad un condimento: visto che non puoi avere sotto mano prodotti sardi (escluderei escursioni ardite extraeuropee! ) io direi di farne un piatto sardo/ligure: tallutzas al pesto.....accostamento ,poi, non così ardito, visto che la cultura genovese in Sardegna ha radici profonde.

[silvia]

avevo pensato al pesto, Rosy, ma alla mensa scolastica in pratica fanno solo quello di condimento...vediamo se magari un ragù di carne...

[M. Rosaria]

Ciao A tutte,

volevo solo dirvi che la prima foto delle Tallutzas che è stata usata nel primo post, è stata fatta da me in persona, e sebbene il nome sa stato tagliato vi appare tuttavia ancora il nostro logo, o meglio, il logo dell'associazione "Is Marraconis fibaus", Il nostro logo si vede nell'angolo destro in basso e ha dei cerchi blu con tre spighe colorate. Chiedo quindi cortesemente che venga tolta la scritta al centro di e-cucinando in quanto avendola fatta io personalmente non gradisco che vi sia sopra il nome di qualcun altro.

Mi dispiace, ma abbiamo gia avuto altri problemi nel web....ci siamo dovute tutelare in quanto abbiamo trovato gente che metteva in vendita i nostri prodotti senza permesso e con prezzi da loro stabiliti.

Le Tallutzas, sono un patrimonio della Sardegna e di Siddi, e, sono una delle poche cose che ancora non ci hanno colonizzato e derubato...è per questo che cerchiamo in tutti i modi di tutelarlo. Purtroppo anche qui in Sardegna siamo pieni di grandi magazzini internazionali che, senza ritegno copiano e rubano i prodotti locali tipici per poi metterli in produzione nelle loro catene di supermercati con prezzi bassissimi, ingredienti sconosciuti, e qualità scadente; ciò a discapito dei piccoli produttori locali e dei loro sacrifici per sopravvivere e di tutta la filiera agro-alimentare del luogo.

Ho visto il vostro blog, e mi fa piacere che in qualche modo siano saltate fuori proprio le Tallutzas. Ho potuto vedere che avete la passione per il cibo o la cucina, sarà un piacere se potrò esservi d'aiuto in qualche modo.

Un caro saluto a tutte le componenti di questo simpatico blog.

Ciao a presto.

M. Rosaria

[silvia]

[line]

brava silvia complimenti