Maria Grammatico - Mandorle Amare - dolci ericini - Erice
18. Crostata di Marmellata
Le crostate si facevano solo su ordinazione al San Carlo, quindi si
poteva scegliere il ripieno -marmellata, crema o ricotta.
Normalmente si adoperavano la marmellata di pesche, in quanto
tutte le marmellate erano fatte in casa, e le pesche allora costava-
no poco. Ogni tanto qualcuno faceva un dono di mele cotogne, e
allora c'erano cotognata ed anche marmellata di cotogne, che si
presta molto bene alle crostate.
1 ricetta pasta frolla (vedi ricette di base n°3)
500 g circa di marmellata di cotogne (vedi conserve e marmellate n°32),
marmellata di pesche (vedi conserve e marmellate n°34),
o marmellata di arance II (vedi conserve e marmellate n°36)
Riscaldare il forno a 200°C. Imburrare ed infarinare una tortiera
da crostata di 28-30 cm di diametro.
Prendere un po' più di metà della pasta, e rimettere il resto in
frigo. Stendere la pasta in un disco sufficientemente grande per
foderare fondo e bordi della tortiera con circa 2 cm di risvolta.
Adagiarlo nella tortiera e spalmare con uno strato di marmellata
spesso un po' meno di un centimetro.
Prendere la pasta rimanente, e a pezzo a pezzo rotolarla sotto le
mani per farne degli spaghetti. Distribuirli ad incrocio sulla mar-
mellata, togliere i punti eccedenti, e ripiegare la risvolta sui punti.
Sigillare a pizzicotti il bordo. (Avanzerà della pasta che si può con-
servare in frigo per uso futuro.)
Infornare per 20-25 minuti finche dorata. Lasciare raffreddare
prima di servire .
Resa: 1 crostata da 8-10 porzioni
Nota. Le suore usavano lucidare la crostata spalmandola con una
gelatina piuttosto insipida fatta dall'acqua di cottura della coto-
gnata. Maria continua a fare così ma ritiene che non ne vale la
pena quando la crostata è destinata al consumo casalingo.
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