Un po' di storia
Quando si dice PIZZA tutti pensano a quella che si cuoce nel forno a legna. In realtà, quella risale all'epoca della dominazione borbonica. invece le più antiche sono queste.
La pizza fritta, detta anche "a ogge a otto", ossia la mangio oggi e la pago tra otto giorni, era uno dei pochi alimenti accessibili al popolino povero e pieno di debiti che viveva nei vicoli della vecchia Napoli.
La pizza fritta, ripiegata a calzone e farcita di ricotta, salame, cicoli, mozzarella oppure condita in superficie, era una versione più economica della pizza cotta in forno, che non tutti potevano pagare.
La pizza "a ogge a otto" era venduta nei "bassi", umili monolocali senza finestra a livello stradale, abitazione simbolo della Napoli povera.
Ad occuparsi della frittura e della vendita era spesso la moglie del pizzaiolo, il quale prima di andare in pizzeria preparava l'impasto. Il cliente, il più delle volte anche lui un abitante dei "bassi", comprava la pizza, mentre la pizzaiola si segnava il credito su un quadernetto e per quel giorno il problema della fame era risolto. Poi tra una settimana si sarebbe pensato al conto!
Oggi esistono tante varianti, io mi sono attenuta a quella che si faceva a casa mia, con un unico cambiamento: invece che mettere una patata nell'impasto per alleggerirlo, ho messo manitoba.
Dosi per 12 pizzette
350g di farina 00
150g di manitoba
mezzo cucchiaio di strutto (o uno di olio evo)
un cucchiaino di sale
un cucchiaino scarso di zucchero
15/20 g di lievito
acqua qb
Un po' di pepe (ma io non ne ho messo)
Olio per friggere
Per il condimento
NB: è puramente indicativo nel senso che ci si può anche sbizzarrire (io ci metto a volte, ad esempio, peperonata)
Preparare un sugo veloce con pomodori freschi o pelati
(io ho fatto prima rosolare cubetti di prosciutto cotto)
Pecorino (sardo o romano), oppure parmigiano oppure provolone grattugiati
PROCEDIMENTO
Impastare un paio di pugni di farina con acqua, zucchero e lievito e lasciare lievitare per mezz'ora. Unire il resto degli ingredienti e lavorare per 15 minuti.
L'impasto deve essere un po' più morbido di quello della pizza.
Dividere a palline e mettere a lievitare per un'ora.
Spianare con la punta delle dita la pallina e far friggere, avendo l'accortezza di versare con un cucchiaio sulla superficie olio bollente affinchè si gonfi. Girare e ripetere stessa procedura.
Mettere su carta assorbente e poi condire.
Vanno mangiate calde.
L'ideale sarebbe che ci fosse chi frigge e...chi mangia ...ma finirebbe che il primo....non mangia
Prima della seconda lievitazione
Lievitazione ultimata
La pizzella spianata
In frittura
Pronte