postato da Roberta
Nel bicchiere
Di colore giallo paglierino luminoso, si propone al naso fresco e dolce con un corredo olfattivo molto mediterraneo nei riconoscimenti floreali di acacia e glicine, seguiti da note di fieno e timo. In seconda battuta si svelano sentori fruttati di mela, pera, susina bianca, limone, cedro e pesca noce. La bocca è di bella struttura, di buona grassezza, sostenuta da una vena acida importante e ben integrata nella trama gustativa, che si arricchisce nel finale di una nota sapida in ottimo equilibrio con la morbidezza. Il retrolfatto si evidenzia corrispondente al naso, con un fruttato di agrumi e pomi mediterranei in primo piano a cui segue la componente vegetale di fieno e timo.
Abbinamento e servizio
Ottimo con un risotto alla pescatora, delle tagliatelle al ragù bianco di coniglio, oppure su secondi di pesce saporiti. Da servire a 12°C nel calice da bianchi.
Uvaggio
Pignoletto 100%.
Note Vitigno dalle origini antichissime, il pignoletto à un autoctono estremamente legato al territorio d'origine, i colli Bolognesi. Forse già citato nel primo secolo dopo Cristo da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, con il nome Pino Lieto, le documentazioni storiche testimoniano che era conosciuto e apprezzato sin dalla metà del Seicento, con precisi riferimenti alle cosiddette uve pignole, allevate appunto nel comprensorio bolognese. Recenti studi, confutando la parentela del pignoletto col grechetto di Todi, in realtà un trebbiano, affermano la familiarità di questo vitigno con la famiglia dei greco, diffusasi in tutta la penisola fin dalla notte dei tempi.