quì gioco in casa eheheheeh
buonissima! è Liguria!
ti ho trovato questo e tutto corrisponde
da Cooker.NET Magazine
Borragine, ovvero "Il Maiale dei Liguri"
La similitudine è azzardata, lo ammetto. Ma ho un paio di buoni argomenti per farmela perdonare: innanzitutto la cucina ligure è prevalentemente verde e profumata di erbaggi, e la borragine trionfa così come altrove regnano lardo e salumi (e, ad avvalorare la tesi che siamo ciò che mangiamo, i liguri hanno caratteristiche somatiche e caratteriali decisamente più asciutte e scarne rispetto ai popoli estroversi in cui il generoso porcello la fa da padrone)... ma, soprattutto: della borragine non si butta via niente, proprio come del maiale!
I fiori, adatti ad aromatizzare e colorare aceto bianco o grappe di qualità mediocre, sono gradevoli al palato e graziosi a vedersi nell'insalata e nelle macedonie, e deliziosamente decorativi se canditi. Le foglie giovani e tenere, dal vago aroma di cetriolo, si possono consumare crude, nelle insalate miste, oppure tritate finemente e mescolate a formaggi teneri, tipo robiola. Generalmente, però, la borragine si utilizza come gli spinaci: è gradevole se semplicemente bollita e condita, oppure passata in padella, ma si rivela incomparabile per ripieni, frittate e minestre.
Non solo: le tisane di borragine hanno proprietà depurative, diuretiche ed emollienti, calmano la tosse e le palpitazioni cardiache; l'infuso di borragine è un ottimo tonico per il sistema nervoso, tanto che nell'antichità si riteneva che il vino in cui era stato messo a macerare qualche fiore di borragine fosse in grado di "cacciare ogni malinconia e regalare la felicità " (Plinio, constatando le proprietà euforizzanti della borragine, la chiamava Euphrosinum); l'olio di borragine (estratto dai semi) previene l'invecchiamento della pelle e combatte i radicali liberi, ma basta un casalingo impacco di foglie lessate e strizzate a distendere i tratti del volto...
Infine, giunta al termine del suo ciclo vitale, questa modesta piantina ha ancora qualcosa da dare: nelle coltivazioni di borragine gli steli stecchi combusti si trasformano in un ottimo ed economico concime organico, grazie al loro grande contenuto di minerali.
Ma torniamo in cucina, e per la precisione nella cucina dei signori Parodi: la borragine, oltre che da sola, è molto usata anche in quanto componente di spicco del preboggion, lo splendido bouquet di erbe selvatiche indispensabile per fare il ripieno dei pansoti genovesi. Fondamentale anche per cucinare la torta pasqualina, così come la cima e svariate minestre: un tempo nessuna massaia minimamente accorta avrebbe speso un soldo per comprare spinaci, avendo a disposizione nei campi una quantità di profumatissime erbette... Un mazzo di preboggion non è quindi codificabile, date le variabili che ne influenzano i componenti; pochi chilometri di distanza tra i luoghi di raccolta, la diversa stagione o una giornata di pigrizia della cuoca possono dar vita a bouquet completamente diversi: cicerbita, talegna, raperonzolo, dente di cane, pimpinella, bietole di prato in quantità variabile possono o meno intervenire nella composizione, ma quel che è certo è che la nostra borragine non mancherà mai. Oggi, per la gioia di noi "cittadini", la borragine si trova abbastanza spesso al mercato (più raramente il preboggion), in genere nella zona destinata ai coltivatori diretti; il prezzo non è adeguato, ma forse non è del tutto sbagliato approfittare di noi pigri "radicalchic" che abbiamo la pretesa che i sapori di una volta ci raggiungano direttamente in cucina...
Alcune ricette:
Foglie di Borragine Fritte
1 mazzo di borragine molto tenera
1 uovo
farina q.b.
latte q.b.
sale e pepe
olio per friggere
Lavate e asciugate con cura le foglie tenere di borragine. Preparate una pastella piuttosto densa con farina, uovo, latte, sale e lasciatela riposare una mezz'ora. Immergete nella pastella le foglie di borragine e friggetele in abbondante olio bollente. Appoggiatele poi su carta assorbente da cucina e cospargetele di sale. Servitele ben calde!
Frittelle di Borragine
1 mazzo di borragine
2 hg. farina
acqua
olio e.v. d'oliva
sale e pepe
olio per friggere
Tritate le foglie di borragine e disponetele in un ampio colapasta cospargendole bene di sale. Lasciatele riposare un'ora perchà© perdano più liquido possibile, quindi strizzatele. Nel frattempo preparate un impasto piuttosto molle con la farina e molto olio di oliva e.v. (più o meno in pari quantità ), sale e pepe. Aggiungete la borragine tritata e mescolate bene (è a questo punto che dovrete aver ottenuto la consistenza tipica "da frittelle"). Lasciate riposare un'oretta, quindi in una larga padella scaldate abbondante olio e friggete l'impasto a cucchiaiate, rigirando le frittelle fino a completa doratura. Appoggiate su carta assorbente e spolverate di sale.
Zuppa alla Zeneize
1 mazzo di borragine
1 cipolla piccola,
1 ciuffetto di prezzemolo
qualche foglia di basilico
4 uova
4 cucchiai di parmigiano
burro, brodo, sale e pepe
Fate soffriggere nel burro la cipolla, e unite la borragine tritata. Nel frattempo preparate le uova sbattute, unendo il formaggio, basilico e prezzemolo tritati. Aggiungere il soffritto preparato in precedenza, sale e pepe e mescolate bene; versate il composto in un recipiente piuttosto largo ben imburrato, a patto però che ne abbiate in casa uno ancor più largo... perchà© dovrete cuocere il composto a bagnomaria, finchà© non si sarà rappreso. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare completamente, quindi tagliate a dadini, che servirete in brodo bollente con un pizzico di noce moscata e una bella spolverata di parmigiano.
E poi:
Fiori di Borragine Canditi
fiori di borragine
20 gr. di gomma arabica (si compra in farmacia)
3 o 4 cucchiai di acqua di rose per dolci (o acqua di fiori d'arancio)
zucchero
Preparate una ciotola con un bel po' di zucchero. In un piccolo recipiente sciogliete la gomma arabica nell'acqua di rose, aggiungendo quest'ultima poco alla volta: tenete presente che la consistenza giusta è quella del miele trasparente. Aiutandovi con una pinzetta tuffate un fiore di borragine nella gomma arabica, tenendolo per lo stelo, quindi sgocciolatelo leggermente e tuffatelo con delicatezza nello zucchero. Appoggiatelo su un vassoio coperto di carta oleata, avendo cura di disporre i petali con una certa grazia, e procedete con gli altri fiori. Riponete il vostro vassoio in un luogo tiepido per alcune ore, controllandoli periodicamente: ogniqualvolta lo zucchero messo in precedenza si sarà inumidito, dovrete rotolarli nuovamente uno ad uno nello zucchero, con molta delicatezza, per almeno 5 o 6 volte. Dopodichà© potrete finalmente tagliare gli steli e utilizzare i vostri fiori canditi per guarnire dolci o gelati.
Personalmente trovo questa ricetta improponibile per il grande investimento di tempo e pazienza che richiede... Se posso darvi un suggerimento meno pretenzioso, inserite con delicatezza un fiorellino in ogni incavo pieno d'acqua della vaschetta del ghiaccio: i cubetti al fior di borragine ingentiliranno i vostri cocktail, senza modificarne il sapore.