postato da Roberta
IL TIMO: UNA DELLE PIU' ANTICHE E APPREZZATE PIANTE AROMATICHE
Tra le piante aromatiche il timo è sicuramente apprezzato da tempo immemorabile. Già noto tra gli antichi Egizi questi lo utilizzavano nel processo di imbalsamazione. I Greci amavano molto il miele prodotto con il nettare di questa pianta e lo utilizzavano anche per combattere le malattie infettive. Ippocrate già ne conosceva le proprietà antisettiche, i Romani sfruttavano le sue proprietà antiputride per conservare i cibi; per stimolare invece le attività celebrali i filosofi romani erano soliti bere un infuso di questa pianta mentre i soldati della grande Roma per darsi vigore ed acquisire coraggio si lavavano nell'acqua di timo.
In cucina era ed à tra le piante aromatiche più apprezzate. Il suo sapore forte e profumato (ricorda quello del rosmarino) si sposa bene con zuppe, minestre, sughi, arrosti, umidi e brasati (anche con vino), verdure, polpette e in piccola quantità anche con i legumi cotti. Aggiunto alle carni conservate o alle salamoie rallenta la formazione di muffe. Inoltre, viene anche utilizzato per preparare aceti aromatizzati.
LA PIANTA
Il timo (Thymus - Famiglia delle Labiate) à un arbusto perenne sempreverde comune dei climi caldi-temperati. Predilige i terreni esposti al sole, le colline sassose e aride. à? facile incontrarlo con frequenza nelle zone mediterranee lungo i litorali e le coste, ma può resiste anche a quote alte, come il serpillo del Monte Rosa.
Originario dell'area mediterranea, può raggiungere quarantacinque centimetri di altezza. Il fusto à legnoso, tortuoso e ramificato. Le foglie sono opposte, appuntite, di colore verde-cenere a seconda della specie. I fiori sono di colore bianco-roseo, sono riuniti a forma di spighe in cima ai rami. Il fusto à composto da quattro acheni marroni.
Con il nome di timo si comprendono molte varietà di piante aromatiche, ma le più usate sono due. La più profumata à il vero e proprio timo, detto anche timo maggiore (nelle due varietà quasi uguali: il Thymus vulgaris presente prevalentemente nell'Italia nord-occidentale e il Thymus capitatus diffuso al sud e nelle isole). Nei prati più aridi e ad altitudini maggiori cresce invece il serpillo (Thymus pulegioides), detto anche 'serpolino'